L’offerta di case in locazione si contrae ancora per il quinto trimestre consecutivo: negli ultimi tre mesi del 2022 si è registrato un calo del 36% rispetto all’analogo periodo del 2021. Lo rende noto l’Ufficio Studi di idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia. Una riduzione importante, ma inferiore a quella registrata nel trimestre precedente, quando l’offerta si era contratta del 43,5%.
Capoluoghi
Ben 75 capoluoghi italiani su 107 hanno registrato una riduzione dello stock con punte dell’81% a Torino e Ferrara. Contrazioni dell’offerta superiori alla media del 36% in altre 19 realtà, compresi i principali mercati dell’affitto come Verona (-67%), Firenze e Roma (entrambe -66%) in primis. Venezia segna una contrazione del 57%, Milano del 49%, Genova del 41%, mentre Napoli presenta il 40% in meno di case in affitto rispetto all’anno prima. I cali negli altri 55 centri vanno dal 36% di Lucca al 2% di Crotone, con riduzioni del 20% dell’offerta per la metà di questi.
Nonostante il diffuso calo del prodotto disponibile, 27 città offrono più case in affitto rispetto a un anno fa. L’aumento maggiore si è verificato a Nuoro, con un incremento del 120%, seguita da Pesaro, con il 79%, Trento (76%) e Trieste (60%). Aumenti dello stock superiori al 10% in 15 capoluoghi, dal 55% di Sondrio al 12% di Terni, mentre altri 8 capoluoghi hanno visto crescite che vanno dal 9% di Modena e Cremona, al 5% di Vicenza. Lo stock è rimasto stabile in 4 città: Agrigento, Barletta, Carbonia e Siracusa.
Province
A livello provinciale la situazione è stata simile nell’ultimo anno con un calo dell’offerta che riguarda circa il 70% delle province monitorate. Torino (-69%), Ferrara (-63%) e Roma (-60%) sono le aree più colpite dalle contrazioni. Variazioni negative superiori alla media del periodo in altre 10 province, dal 59% di Reggio Emilia al 37% di Brescia e Perugia. L’offerta è crollata anche in provincia di Firenze (-58%), Verona (-57%) e Venezia (-53%). Milano scende del 46%.
All’opposto Belluno e Rimini, rispettivamente con incrementi del 144% e del 133%, sono le province dove lo stock è cresciuto maggiormente nel periodo di analisi, seguite da Trieste (60%) e Sondrio (54%). Offerta in crescita in altre 26 province, comprese tra il 38% di Gorizia e l’1% di Macerata. Stabili Fermo, Massa-Carrara e Lucca.