Mercato immobiliare in tempi di guerra: un’analisi delle prospettive nell’immediato futuro

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La guerra in Ucraina ha rapidamente stravolto gli scenari economici globali. Cosa sta succedendo al mercato del mattone? Come reagirà il settore immobiliare? Analizziamo lo scenario attuale e cerchiamo di trarre qualche conclusione per orientarci negli sviluppi del prossimo futuro.

Argomenti affrontati:

La guerra è senza ombra di dubbio la tragedia che più di ogni altra è in grado di modificare in modo irreversibile il corso della storia.

Ogni guerra non solo porta via con sé la vita di chi la combatte e di chi la subisce, ma cambia per sempre l’assetto economico e sociale del Mondo.

Non esiste settore della società che non ne sia colpito: economia, sport, politica, filosofia, scuola, letteratura, usi, costumi, tradizioni…

Tutto viene stravolto, nulla rimane uguale.

Ora una doverosa premessa: noi ci occupiamo di marketing immobiliare e con questo articolo non intendiamo assolutamente analizzare i motivi della recente guerra in Ucraina, né tanto meno vogliamo schierarci con una o con l’altra fazione.

Non abbiamo strumenti per condurre un’analisi così complessa e non è nostro compito entrare nel profondo di questioni così complesse e delicate.

Ci limitiamo a fare quello di cui siamo esperti: parlare di marketing immobiliare.

Il marketing è una disciplina molto trasversale e, per certi versi, non può prescindere dal momento storico in cui si svolge.

Il marketing parla di mercati ed economia, persone e necessità, ha vissuto nel passato, ma continua ad operare nel presente, quindi è legato a doppio filo con l’attualità.

Se si fa marketing a un certo livello, pensare di nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che a qualche passo da noi non stia succedendo niente, non è un’opzione percorribile.

Per questo dobbiamo tenere conto degli eventi che da 3 settimane ci stanno colpendo così da vicino, parlando di come la guerra ucraina stia modificando lo scenario immobiliare e di quali saranno i possibili futuri prossimi del settore.

Il presente articolo nasce da questa consapevolezza e dalla voglia di dare una nostra lettura, da esperti della materia, della materia, con l’obiettivo di offrire qualche spunto di riflessione e, perché no, qualche speranza agli Agenti Immobiliari all’ascolto.

LO STATO DEI FATTI

Anche se non si parla d’altro da settimane, è utile fare un piccolo riassunto per capire il contesto economico in cui ci troviamo.

Semplifichiamo molto, non è un’inchiesta di Limes o un talk di La7: la Russia ha invaso l’Ucraina.

Questo è chiaro a tutti, a parte, ahinoi, i soliti negazionisti e complottisti che, per fortuna, sono in numero molto esiguo.

Se è vero com’è vero che Putin ha attaccato, è altrettanto giusto sottolineare la spaccatura dell’opinione pubblica occidentale sulle motivazioni che hanno portato il leader russo a compiere il gesto: sono in molti, infatti, a indicare la NATO (e, di conseguenza, gli USA in testa) come responsabile della questione.

Sì, lo sappiamo: non si può semplificare in queste 4 parole un evento così complesso.

Sì, lo sappiamo: sono anni che il fronte ucraino è caldo e conteso, soprattutto per alcuni crimini perpetrati in Donbass e Crimea.

Sì, lo sappiamo: la NATO è un’organizzazione difensiva e non c’erano prove concrete dell’ostilità verso la Russia, quindi Putin ha aggredito senza ragione.

Sì, lo sappiamo: quello è un dittatore sanguinario che ammazza i suoi oppositori politici col plutonio.

Sì, lo sappiamo: l’espansionismo USA non ha limiti e Putin ha fatto bene a garantirsi un territorio sicuro in posizione strategica.

Sappiamo tutto questo, ma, ripetiamo, non siamo analisti geopolitici, quindi il nostro compito non è approfondire gli eventi da un punto di vista storico-militare.

Noi dobbiamo solo illustrare in linee generali un contesto dove far muovere la nostra analisi di marketing immobiliare.

E il contesto parla chiaro: la Russia ha attaccato l’Ucraina.

Se poi non si è d’accordo con la semplificazione e con il fatto, beh, si è sempre liberi di chiudere l’articolo…

LA RISPOSTA OCCIDENTALE

A seguito dell’attacco, l’Occidente tutto ha preferito non contrapporre forza diretta a forza diretta, ma ha stabilito delle sanzioni economiche pesanti (contestualmente all’invio di armi in favore degli ucraini) volte a fiaccare l’economia russa.

Tra le tante, spiccano sanzioni di natura finanziaria, blocco all’accesso SWIFT per 7 banche russe, divieto di sorvolo dello spazio aereo UE, divieto di effettuare operazioni con le Banche Centrali russa e bielorussa…

Insomma, contromisure veramente restrittive con l’obiettivo di far vacillare i grandi oligarchi detentori del potere economico.

LE CONSEGUENZE DELLE SANZIONI SUL MERCATO IMMOBILIARE

Le sanzioni stanno mostrando i loro primi effetti, sia in Russia che in Occidente.

Già nell’ultimo trimestre del 2021, si era notato un aumento dei tassi di inflazione, aumento che sta accelerando vorticosamente per via della grave situazione economica globale.

Non solo, l’inasprirsi del conflitto ha causato un rincaro su tutte le materie prime, in primis energie e grano.

Il settore immobiliare, tuttavia, ha logiche differenti rispetto a quelle di beni a consumo di breve durata.

Gli investimenti immobiliari operano nel lungo periodo: se da un lato ciò potrebbe rappresentare un punto interrogativo importante per gli investitori che hanno intenzione di vedere risultati nel breve termine, dall’altro ancora il mattone a una base concreta e solida.

Noi italiani lo sappiamo più di altri, la casa è sempre stata un bene rifugio.

Per questo, molti esperti prevedono conseguenze economiche di breve periodo minori rispetto ad altri settori chiave.

Non possiamo tenere bassa la guardia, però.

I RISCHI DELL’IMMOBILIARE NEL PROSSIMO FUTURO

Nonostante la storica solidità del mattone, i rischi di investire ora sono enormi.

L’aumento dell’inflazione potrebbe far rivedere alcune scelte ai piccoli risparmiatori, prima fra tutti quella di comprare o meno una casa.

Non solo: di pari passo all’inflazione, si potrebbe verificare un innalzamento della soglia di accesso ai mutui, per via di un atteggiamento più prudenziale da parte delle banche.

In questo senso, il settore immobiliare potrebbe registrare una flessione.

D’altro canto, il quadro cambia se si hanno medie e grandi somme da investire: in quel caso la parola d’ordine è “evitare la troppa liquidità” e un investimento immobiliare, seppur con tutta la situazione incerta alle spalle, rappresenta ancora una delle alternative più sicure.

Questi scenari ipotetici sono tutti legati a una convinzione che mette d’accordo la quasi totalità degli esperti in materia, ovvero che nel prossimo futuro assisteremo a un rialzo dei prezzi anche nell’immobiliare, parallelo a un rialzo dei tassi dei mutui, il ché porterà a un rallentamento inevitabile del mercato.

Neanche il lusso sarà risparmiato: infatti, i russi sono considerati tra gli high spender più interessati al mercato degli immobili di lusso italiani e le sanzioni che li colpiranno avranno un ritorno di fiamma importante per tutta la catena nostrana.

CONCLUSIONI

Ci attendono tempi difficili.

Come sempre, dalle difficoltà nascono le opportunità maggiori.

Ricordiamo che gli italiani detengono enormi quote di risparmio in depositi senza interesse o di interesse irrisorio.

In uno scenario inflazionistico, il rischio di tenere capitali liquidi fermi è incredibilmente elevato: già a fine 2021 si stimava nel 28,5% la perdita di potere d’acquisto dovuta al rialzo dei prezzi.

Una vera e propria erosione di ricchezza.

L’unico modo per contrastare questa perdita è investire e, da sempre, il mattone è il bene rifugio per eccellenza.

Secondo queste logiche, non è utopistico aspettarsi una domanda interna piuttosto movimentata: l’immobiliare potrebbe ritagliarsi una nicchia importante anche nello scenario attuale!

Solo il tempo ci darà la risposta, ma, e questo lo diciamo a cuore aperto, speriamo che tutti ritorni alla normalità il prima possibile.

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