Il gruppo Angelini sta investendo moltissimo nei trattamenti per sconfiggere l’epilessia. Tanto che Angelini Ventures, società internazionale di venture capital di Angelini Industries, la multinazionale fondata ad Ancona nel 1919 da Francesco Angelini, ha appena investito 6 milioni di dollari nella startup americana Cadence Neuroscience che sta sviluppando, in collaborazione con il team di neurologia e neurochirurgia della Mayo Clinic, un nuovo sistema di neuro-stimolazione continua per il trattamento dell’epilessia resistente ai farmaci (si veda qui il comunicato stampa). Ricordiamo che Angelini Ventures è nata lo scorso autunno con una dotazione di 300 milioni di euro, ha sede a Roma e un team globale che compone una rete internazionale di esperti in innovazione (si veda altro articolo di BeBeez).
L’investimento rientra nel nuovo finanziamento complessivo di 26 milioni di dollari che rappresenta un round di serie B, finalizzato a completare gli studi clinici preliminari e a ottenere l’approvazione della Food and Drug Administration. Il round è stato guidato dal fondo nordamericano che investe in start up Angelini Lumira Biosciences Fund (cogestito da Lumira Ventures e Angelini Ventures) e ha visto la partecipazione di altri nuovi investitori F-Prime Capital, LivaNova USA, Spectrum Financial Services e Mayo Clinic, oltre al lead investor della Serie A JAZZ Venture Partners. Gerry Brunk di Lumira Ventures e Kevin Chu di F-Prime Capital sono entrati a far parte del consiglio di amministrazione della società.
“La tecnologia sviluppata da Cadence Neuroscience ha le potenzialità per diventare un punto di riferimento per il trattamento dell’epilessia resistente ai farmaci e di altre patologie che colpiscono il cervello”, ha detto Paolo Di Giorgio, ceo di Angelini Ventures. La startup ha infatti sviluppato un software in grado sia di individuare, all’interno del tracciato dell’elettroencefalogramma, precisi segnali collegati all’epilessia sia di modularli attraverso puntuali impulsi elettrici con l’obiettivo di eliminare o ridurre le crisi epilettiche.
In pratica, vengono impiantati a livello delle tempie degli elettrodi flessibili e morbidi collegati, attraverso un filo sottopelle, a una batteria esterna che si ricarica in modalità wireless. Questo impianto neurale permanente di piccole dimensioni genera una stimolazione elettrica corticale continua che è calibrata sulla base degli impulsi cerebrali monitorati dal software stesso. In questo senso il sistema elaborato da Cadence Neuroscience punta a offrire una terapia mirata e personalizzata.
“L’nnovazione sta nel fatto che questo dispositivo permette di fare per la prima volta delle stimolazioni in diverse aree del cervello e allo stesso tempo può anche registrare i tracciati di encefalogramma. In questo modo i medici possono provare diverse stimolazioni in varie aree del cervello e vedere la risposta del tracciato di funzionalità cerebrale”, ha aggiunto il ceo. È il primo al mondo dato che dispositivi già approvati non hanno la possibilità di stimolare e leggere il tracciato nello stesso tempo. Il grande vantaggio di Cadence è quindi duplice: ha un’invasività nettamente minore e un’efficacia potenzialmente superiore”.
Con investimenti per 300 milioni di euro, di cui 70 già programmati, in Europa, Nord America e Israele, con particolare attenzione alla salute del cervello e a segmenti di mercato rivolti a donne, bambini e terza età Angelini Ventures rientra nella strategia di crescita e innovazione di Angelini Industries, gruppo industriale multinazionale con 5.800 dipendenti e ricavi per 2 miliardi di euro nei settori salute, largo consumo, tecnologia industriale.
Ricordiamo che Angelini Pharma, società interamente controllata da Angelini Industries, una decina di giorni fa ha investito nel trattamento all’epilessia fino a 505,5 milioni di dollari per lo sviluppo e la commercializzazione in tutto il mondo della tecnologia J-Brain Cargo dell’azienda farmaceutica giapponese Jcr Pharmaceuticals (si veda altro articolo di BeBeez). Si è trattato del secondo investimento a livello internazionale per il trattamento dell’epilessia, dopo che nel 2021 ha acquisito la svizzera Arvelle Therapeutics e la licenza esclusiva di commercializzazione in Europa del farmaco innovativo cenobamato per un valore fino a 960 milioni di dollari (si veda qui il comunicato stampa dell’epoca).
Angelini Pharma opera direttamente in venti Paesi, impiegando più di tremila persone. I suoi prodotti sono commercializzati in oltre settanta stati attraverso partnership con i principali gruppi farmaceutici internazionali. Fa parte, come detto, di Angelini Industries, gruppo multi-industry internazionale, che spazia dal settore vitivinicolo all’immobiliare, fondato ad Ancona nel 1919. Impiega circa 5.800 dipendenti in dodici siti produttivi e opera in ventuno Paesi con un fatturato di oltre 2 miliardi di euro, generato nei settori della salute, delle tecnologie industriali e dei beni di consumo. Nel 2021 ha conseguito ricavi per 998,7 milioni di euro, 111,2 milioni di ebitda, e 375,5 milioni di debito netto (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Quanto ad Angelini Ventures, che a ottobre scorso aveva già pianificato investimenti internazionali, il venture capital sta focalizzando la ricerca sulla salute del cervello e sui segmenti di mercato rivolti a donne, bambini e terza età. Nel portafoglio ci sono Argobio, incubatore del settore biotech con sede a Parigi (si veda altro articolo di BeBeez), Angelini Lumira Biosciences Fund appunto e Pretzel Therapeutics, società di Boston che sviluppa terapie mitocondriali, già finanziata da Eir Ventures, società di venture capital svedese incentrata sulle scienze della vita, e da Cambridge Innovation Capital, l’investitore di venture capital fondato per migliorare il tasso di successo del deeptech e delle scienze della vita dell’Università di Cambridge.
Ricordiamo infine che a novembre 2022 Angelini Ventures è entrata nel capitale di Serenis, la tech company che vuole rendere accessibili i servizi di psicoterapia e benessere mentale di qualità, fondata da Silvia Wang, che ha così chiuso una ulteriore raccolta di capitali da 2,7 milioni di euro, di cui FG2 è stato lead investor. Accanto al vc di Angelini c’erano Azimut Digitech Fund, Invictus Capital (veicolo nato dalla collaborazione tra Alberto Chalon, il Fondo Europeo per gli Investimenti e la Cassa Depositi e Prestiti), (si veda altro articolo di BeBeez).