Se il mercato immobiliare in Cina non ha mai avuto un momento così complesso, quello del Giappone sta invece vivendo un momento positivo, grazie soprattutto agli investimenti esteri nel settore e allo yen che resta debole. Secondo gli ultimi dati forniti dal Commercial Real Estate Services – CBRE, il totale degli investimenti esteri nel mercato immobiliare nipponico ha mostrato un aumento del 45% nella prima metà del 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Henry Chin, capo della ricerca Asia-Pacifico della CBRE ha detto alla CNBC che questo “è un periodo d’oro per il settore immobiliare giapponese”. Questo perchè il Giappone beneficia di una politica monetaria estremamente accomodante, attirando così molti investitori esteri, in un periodo in cui le economie globali stanno di contro attraversando un ciclo di inasprimento generale.
Mercato immobiliare del Giappone, le ragioni della crescita
Nel panorama delle banche centrali, il Giappone resta una voce fuori dal coro. Proprio la posizione della Banca del Giappone di mantenere i tassi di interesse di riferimento al -0,1% è in netta controtendenza rispetto ai principali istituti centrali, che hanno invece alzato i tassi negli ultimi due anni nel tentativo di domare l’impennata dell’inflazione. In questo scenario, lo yen si è indebolito di oltre l’11% rispetto al dollaro USA quest’anno. Gli investitori stranieri hanno così quasi raddoppiato i loro investimenti rispetto a un anno fa, arrivando a 513 miliardi di yen nel primo trimestre dell’anno, rispetto ai 362,1 miliardi di yen dello stesso periodo dell’anno scorso.
Gli agenti immobiliari sentiti dal “Financial Times” segnalano un aumento da cinque a dieci volte delle richieste di singoli acquirenti stranieri tra gennaio e settembre. A ciò si accompagna uno un’attenzione maggiore da parte degli investitori istituzionali, dei fondi sovrani e delle società di private equity, tutti desiderosi di mettere le mani in uno dei mercati immobiliari più caldi del momento.
Un sostegno arriva dalla stabilità politica che regna in Giappone da qualche tempo: fino al 2012 e all’arrivo di Shinzo Abe come primo ministro, i leader giapponesi del dopoguerra andavano e venivano a un ritmo medio di circa uno ogni 18 mesi. Invece Abe (morto nel 2022) e l’attuale primo ministro giapponese, Fumio Kishida (in carica dal 2021), ricoprono l’incarico da complessivamente 10 anni. Afferma Daisuke Kitta, responsabile del settore immobiliare in Giappone presso la società di gestione patrimoniale internazionale Blackstone in un’intervista al Financial Times:
Il Giappone può contare su una stabilità politica unita a un ambiente finanziario stabile, e questo lo rende molto attraente. Oltre a ciò, le persone iniziano a pensare che ci possa essere anche una crescita, rendendo così il tutto molto interessante per l’investitore
Da dove vengono gli investitori esteri?
Ma da quale nazione provengono maggiormente gli investitori? Per il centro di ricerca Knight Frank, al primo posto c’è Singapore, con acquisizioni per un valore di quasi 3 miliardi di dollari da inizio anno, poi gli investimenti statunitensi al secondo posto con 2,58 miliardi di dollari, e il Canada per un valore di 1 miliardo di dollari.
Christine Li, capo del centro, alla domanda se per quanto tempo continueranno ad affluire gli investimenti, risponde:
Una decisione di inasprimento può sgonfiare il sentiment degli investitori nel breve termine, ma ci aspettiamo di vedere gli investitori continuare a investire capitali in Giappone ed è improbabile che ciò cambi nei prossimi trimestri
Sempre secondo la ricerca, tra le città dove si investe di più, ovviamente al primo posto c’è la capitale Tokyo, perdendo il primo posto contro Los Angeles solo nella prima metà dell’anno. La capitale giapponese è balzata di 14 posizioni con un totale di 9,3 miliardi di dollari investiti nel suo settore immobiliare, davanti a New York, Parigi, Dallas e Londra. Osaka si è classificata al 29° posto con 1,9 miliardi di dollari.
La solida ripresa del settore turistico giapponese in seguito all’allentamento delle restrizioni alle frontiere ha innescato un aumento della costruzione di alberghi e di investimenti nel settore dell’hospitality. Continua Christine Li:
Data la disponibilità limitata di nuove camere d’albergo nel prossimo futuro, si prevede che la tendenza al rialzo dei tassi di occupazione continuerà. Anche il settore logistico giapponese ha registrato una crescita impressionante, alimentata dalla forte performance dell’e-commerce