Alcune immagini di come appare oggi l’ex Bersaglio
La novità risiede appunto nell’intenzione (messa nero su bianco attraverso un cartello che reca il nome di un’agenzia immobiliare monzese) di alienare il complesso che era stato acquistato diversi lustri fa ormai dal privato, tramite un’asta pubblica indetta dai due comuni. Correva l’anno 2005 e gli allora amministratori avevano accolto di buon grado l’esito della procedura; da tempo abbandonato e spesso scenario di incursioni e vandalismi – complice la posizione decisamente isolata, al confine con una zona boschiva – le prospettive dell’immobile erano tutt’altro che rosee.
All’epoca infatti l’edificio appariva vuoto, dopo aver svolto per una decina d’anni (dal 1990 al 2000) la funzione di alloggio di prima accoglienza per lavoratori extracomunitari del territorio, in prevalenza africani.
Con l’acquisto da parte di un privato, era poi pervenuta all’ufficio tecnico del Comune di Sirtori, la proposta di un piano di recupero con finalità residenziale, per la realizzazione di una casa unifamiliare, una villa appunto, dalle finiture prestigiose.
A seguito del via libera concesso dall’assise nel 2007 (dopo l’adozione e la successiva approvazione del piano stesso) al proprietario era stato concesso un aumento della volumetria sino ad un massimo del 10% secondo quanto previsto dalla legge regionale. In cambio avrebbe dovuto impegnarsi, oltre al pagamento al Comune delle aree standard e degli oneri di urbanizzazione, alla sistemazione a sue spese della roggia Gambaione che scorre a pochi metri dall’edificio.
Di tutto ciò purtroppo, si è realizzato ben poco. L’intervento edilizio si sarebbe infatti interrotto a qualche mese dall’avvio dei lavori, per ragioni a noi sconosciute. La situazione che abbiamo riscontrato qualche giorno fa, durante un sopralluogo compiuto sul posto, ci è sembrata simile a quella del recente passato, seppur con qualche novità. Tolti i ponteggi, è stato rimosso anche il container per addetti ai lavori che per diverso tempo era rimasto posizionato all’esterno del perimetro dell’edificio, finito poi nel mirino dei vandali.
E’ stata invece ripristinata la rete di contenimento posta a delimitare la proprietà, per evitare ulteriori incursioni da parte di ignoti. Del resto basta volgere lo sguardo dall’esterno per notare i numerosi graffiti che riempiono le pareti, come se qualcuno fosse riuscito ad introdursi nella proprietà.
Un vero peccato se si considera il carattere storico dell’edificio, che presenta ancora sulla propria facciata – su precisa richiesta avanzata alla proprietà dallo stesso Comune di Sirtori – lo stemma indicante il simbolo del ”bersaglio”. Stemma che appare tutto sommato in buone condizioni e privo del telo – ben visibile fino a qualche anno fa – che lo copriva parzialmente.
L’ex tiro a segno – secondo le informazioni reperite nella tesi di laurea redatta da un’ex studentessa sirtorese – era sorto tra il 1886 e 1890, tanto che la Sezione di Tiro di Barzanò compare nell’elenco dei sodalizi attivi nella provincia di Como al 31 dicembre 1906. Nel 1935 il ”bersaglio” barzanese-sirtorese fu ceduto al Demanio militare.
L’impianto era costituito da un campo di tiro a segno e da un fabbricato a due piani, utilizzato come armeria, ripostiglio, con un appartamento riservato al custode. La struttura, come molte altre del territorio nazionale, fu attiva sino al Secondo conflitto mondiale. Negli anni successivi venne utilizzata come abitazione privata della famiglia del custode.
Dopo la parentesi sociale, diciamo così, l’immobile sembrava destinato ad assumere un nuovo e prestigioso volto residenziale (con tanto di piscina e piccola spa interna), ma l’intenzione si è arenata insieme ai lavori e ora Cascina Bersaglio è di nuovo in vendita: si ricomincia tutto da capo insomma.
G.C.