Il Real Estate non si ferma più. Da gennaio il settore sta crescendo di 9,2 miliardi di euro rispetto allo scorso anno, con una raccolta di 45,2 miliardi di euro. L’Italia e l’Unione Europea sono ai primi posti nella corsa al crowdfunding immobiliare, ma la concorrenza degli Stati Uniti d’America non si spegne. La Cina, al contrario, vive una forte crisi del settore immobiliare, prima con Evergrande e poi con Country Garden.
Guardando al nostro Paese, il mercato immobiliare ha chiuso un ciclo durato vent’anni, secondo gli analisti. Nel primo decennio del 2000 gli aumenti dei prezzi hanno superato il 30%, salvo poi calare bruscamente in seguito allo scoppio della bolla subprime. Dopo la pandemia da Covid-19 l’accesso al credito e il livello dei tassi d’interesse hanno rappresentato i due principali driver di crescita del settore.
Real estate, i dati
Nel 2023 gli stock calano del 12%, mentre l’accesso al credito scende del 40%. Allo stesso tempo, le richieste per mutui YTD e tassi medi salgono oltre il 5%. Da dicembre 2022 a giugno 2023 l’inflazione ha bruciato 71 miliardi di euro. In futuro però ci attende un mercato molto diverso rispetto al passato, secondo gli esperti. Infatti, sarà caratterizzato da reattività e volatilità molto più elevate rispetto al passato. Questo vuol dire che sarà condizionato sempre più da fattori esterni come la politica monetaria e le norme europee. Regole che imporranno costi da non sottovalutare al patrimonio immobiliare nazionale, molto indietro dal punto di vista dell’efficienza energetica. Gli obiettivi dell’UE prevedono il raggiungimento della classe E entro il 2030 e l’azzeramento delle emissioni inquinanti al 2050. Target a dir poco ambiziosi, se consideriamo che il patrimonio immobiliare italiano è composto, secondo l’Istat, da:
Classe A: 678.000 unità, 5%
B: 288.000 unità, 2%
C: 523.000 unità, 4%
D: 1.269.000 unità, 10%
E: 2.119.000, 17%
F: 3.158.000, 25%
G: 4.465.000, 36%
La maggiore sfida riguarderà proprio il rinnovamento e la riqualificazione energetica degli edifici, secondo gli analisti una delle leve principali in grado di spingere in alto la domanda e i prezzi. In questa partita il crowdfunding immobiliare giocherà un ruolo centrale, proprio in ragione della capacità di raccogliere fondi da diversi investitori per uno o più progetti immobiliari. Gli altri elementi principali da tenere d’occhio nel mercato residenziale sono il cambiamento demografico, la redistribuzione della popolazione sul territorio e i flussi migratori.
Usa e Texas
Il mercato immobiliare americano riparte, ma i prezzi sono ancora bassi. Ad agosto, gli annunci sono aumentati dell’1,8% rispetto al mese precedente. Un risultato raggiunto grazie a un aumento delle vendite del 7,4%, secondo lo USA Market Housing Report di RE/MAX. Tuttavia, i prezzi medi sono gli stessi di luglio: 425mila dollari. Facendo un confronto con agosto 2022, le nuove inserzioni sono però diminuite del 13,2%. Allo stesso tempo, le vendite di case sono calate del 13,1%, a fronte di un incremento del prezzo medio del 3,7%. Aumenta invece il numero di immobili messi sul mercato, facendo registrare ad agosto di quest’anno +2,7% rispetto al mese precedente. Tuttavia, dal confronto con agosto 2022 emerge un calo del 13,2%. Il Texas merita qualche attenzione in più. Infatti, negli ultimi anni, l’accessibilità degli alloggi ha contribuito all’arrivo di un’ondata di nuovi residenti. Tuttavia, dalla fine dell’estate questo trend si sta invertendo. Infatti, i prezzi stanno aumentando, mentre il reddito medio degli abitanti è invariato.
Real estate, l’Europa
Il mercato immobiliare europeo chiuderà l’anno in negativo, nonostante la ripresa degli ultimi mesi. Il giro d’affari dei cinque maggiori Paesi dell’UE ammonterà a circa 900 miliardi di euro, in calo dell’1,2 per cento sul 2022, secondo le stime dello European Outlook 2024. L’Italia però fa registrare un +3,6% rispetto al 2022, grazie ai settori residenziale e logistica, che spingono il fatturato fino a 144 miliardi di euro. Male invece alberghiero e commerciale, che sono in calo. La crescita futura è del 2%, con il raggiungimento di un fatturato di 150 miliardi di euro, secondo le stime. Il mercato residenziale, al contrario, dovrebbe scendere un po’, ma i prezzi aumenteranno leggermente.
Real estate, la Cina
Negli ultimi anni le società immobiliari cinesi hanno incontrato spesso problemi finanziari. L’ultima – dopo Evergrande – è Country Garden, prima azienda del settore per fatturato, che ha ritardato il pagamento di interessi sui propri titoli in valuta estera. Il dissesto dei gruppi ha fatto calare la fiducia dei consumatori e degli investitori internazionali, con ricadute su scambi, prezzi e valuta. Di conseguenza, da gennaio ad agosto il volume delle vendite è sceso del 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Inoltre, gli acquisti di terreni edificabili hanno segnato un -90%. Numeri preoccupanti, poiché un quinto delle spese degli enti locali è finanziata con i ricavi delle vendite di questi lotti. ©
Articolo tratto dal numero del 1 novembre 2023 de il Bollettino. Abbonati!