In principio furono olandesi e Nord europei. Adesso, a scoprire il mercato immobiliare del Monferrato Acquese e Ovadese, stanno arrivando gli americani.
«È una tendenza nuova che stiamo riscontrando da un paio di anni» spiega Andrea Monti, referente provinciale Estero e Turismo per la Fiaip, la Federazione italiana degli agenti immobiliari, e portavoce dell’associazione per la zona di Acqui. «Gli statunitensi non sono ancora molti, ma iniziano ad affacciarsi al nostro territorio con interesse e curiosità – racconta -. In alcuni casi si tratta di persone che cercano una casa vacanza, per altri è invece l’occasione per cambiare vita in modo radicale».
È l’esempio di due sorelle che con le famiglie hanno da poco lasciato San Francisco per una villa d’epoca a Strevi o di una donna che dal Texas è pronta a sbarcare sulle colline di Acqui. Un altro imprenditore a stelle e strisce ha scelto Cremolino, verso Ovada, dove ha acquistato una seconda casa investendo quasi un milione: l’obiettivo è di trasferirsi del tutto quando andrà in pensione. «C’è poi il caso particolare di un altro statunitense, pilota di aerei, che ha acquistato un appartamento ad Acqui città – spiega Monti – per usarlo come base europea quando lavora sugli aeroporti di Milano. Spesso vi si appoggiano anche i suoi colleghi».
La Monti Real Estate di Acqui è specializzata nel trattare immobili di prestigio e in questi casi si parla di target minimi di spesa intorno a 4-500 mila euro. «Ma c’è anche chi compra per cifre un po’ più basse e poi investe per la ristrutturazione, arrivando a sfiorare il milione» dice Monti.
Se il mercato immobiliare standard dà segnali di recessione («aspettiamo i dati definitivi ma per il 2023 si parla di un calo delle compravendite intorno al 15%, tra inflazione e tassi dei mutui»), con i palazzoni Anni 70 fermi al palo, il fronte degli stranieri che cercano casa in Italia continua la sua lenta e costante crescita. «Al di là degli americani, restano olandesi, danesi, svizzeri, norvegesi, tutti esigenti e ben orientati, in cerca di immobili di prestigio, casali, ville, dove godere del paesaggio e della quiete dei nostri territori – spiega Monti -. E c’è anche un insospettabile interesse da parte di Israele, anche se la guerra ora ha frenato i compratori: al momento ne stiamo seguendo tre».
Un altro settore è quello dell’investimento a scopo turistico, per ricettività o locazione breve: «Molti trasformano ciò che comprano in attività ricettive: di recente sono nati due b&b di olandesi su proprietà a Melazzo e Castelletto d’Erro e nell’Ovadese stiamo trattando un terreno di circa 40 ettari con vari casali che dovrebbe trasformarsi in un relais di livello elevato. La crescita turistica sta mettendo in moto questa fetta di mercato, capace di rendere anche 70 – 100 mila euro l’anno a chi investe. Per attirare residenti e acquirenti stranieri, le Terme non sono un fattore così centrale, ma solo un “plus”. Sono natura, paesaggio e in generale la qualità della vita a essere apprezzate ed è su quelle che il territorio deve lavorare».