Valorizzare e massimizzare il potenziale di un immobile in affitto breve, focalizzandosi sul mercato del lusso e dell’eleganza. È questo l’obiettivo del servizio di Luxury Rental Home Staging pensato da Monica Maselli, laurea in architettura, master in web marketing per il turismo e specializzazione in home staging turistico. La Luxury Home Stager, che ha ideato il metodo Home Staging Mood, ha spiegato a idealista/news in cosa consiste esattamente la sua attività, quali sono gli obiettivi e i risultati che si possono concretamente raggiungere: una profonda trasformazione degli ambienti che di conseguenza porta a un incremento del fatturato.
Dagli Stati Uniti all’Europa. L’home staging è ormai conosciuto anche in Italia e i suoi vantaggi appaiono indiscutibili. Questa tecnica adesso non sembra interessare più solo gli immobili in vendita, ma anche le case poste sul mercato degli affitti brevi. Lei, in particolare, come e perché ha deciso di dedicarsi al Luxury Rental Home Staging?
“Sono nel mercato del Rental da oltre 20 anni e da subito ho voluto posizionarmi nel segmento di alta gamma. Negli anni passati, tuttavia, prendevo in gestione le ville così come mi venivano date dai proprietari. Belle ville, nulla da dire, ma troppo spesso superate, appesantite, poco attrattive. Spesso anche poco funzionali e dunque problematiche.
Nel tempo poi questo mercato è cambiato molto velocemente, diventando sempre più competitivo, ed era sempre più difficile lavorare con soddisfazione, nostra, dei proprietari e degli ospiti. Ho dunque deciso di cambiare modello di business e cioè mettere sul mercato solo offerte di alto valore. Da qui è nata la necessità di creare un servizio di Luxury Rental Home Staging”.
Di cosa si tratta esattamente?
“Nello specifico è un vero e proprio strumento di marketing, grazie al quale si individua il cliente ideale e intorno a lui si crea la migliore offerta per le sue necessità e aspettative.
Si interviene dunque su tutte le criticità della casa, risolvendole, e sui punti di forza, enfatizzandoli.
Infine, si crea uno storytelling fortemente attrattivo”.
Quali sono le fasi di un servizio di questo tipo?
“Le fasi in generale sono sostanzialmente 7:
- Call conoscitive con la/il cliente: è qui che bisogna conquistarsi la sua fiducia.
- Sopralluogo per rilevare foto, misure e tutto il necessario per redigere il progetto.
- Analisi della struttura da un punto di vista funzionale ed estetico.
- Progetto con lavori di manutenzione, di valorizzazione, moodboard con stile palette e mood, schede tecniche di styling mood con viste 2d e 3d.
- Shopping list dettagliata con quantità, prezzi, descrizioni e link per acquistare online.
- Allestimento: io, con il mio team, preparo la casa in ogni suo ambiente interno ed esterno come da progetto (tempi stimati dai 3 ai 7 giorni).
- Shooting finale: quindi servizio fotografico e video professionali di interni ed esterni di giorno e di sera.
Queste sono le sette fasi del mio servizio”.
In quanto tempo viene realizzato un progetto?
“Dipende da dove si parte e dove si vuole arrivare. Queste sono le due variabili più importanti. In linea di massima, parliamo di non meno di due mesi e si può arrivare anche a cinque/sei mesi. Se ad esempio ci sono da fare lavori più invasivi, bisogna considerare le tempistiche degli altri soggetti coinvolti. Personalmente, a prescindere dagli altri, sviluppo un progetto in tre mesi di media”.
Quali sono i vantaggi tangibili in base alla sua esperienza?
“Più che parlare di vantaggi, si può dire che si innesca un vero e proprio circolo virtuoso:
aumenta la visibilità, quindi aumentano le prenotazioni, successivamente aumentano le recensioni dei clienti soddisfatti e quindi i prezzi. Questo porta maggiore fatturato, dunque margine per investire ulteriormente al fine di aumentare il valore dell’offerta e così via.
Poi, quando ci sono le condizioni, si accede al mercato del lusso, attraendo clienti più esigenti.
Grazie a tutto questo lavoro e a questo investimento ci sono anche degli incrementi importanti a livello di revenue. Questo permette di alzare in modo significativo le tariffe. In alcuni casi abbiamo incrementato le tariffe del 30-40% fino ad arrivare oltre il 50%.
Per fare qualche esempio pratico:
- Il Daino Bianco è passato da 42.457 euro di fatturato e 25 notti occupate a 99.263 euro e 62 notti occupate in un solo anno.
- Villa Amalfi è passata da 214.737 euro a 393.384 euro di fatturato in un solo anno.
- Villa Le Rocce da 66.122 euro a 112.948 euro di fatturato in due anni.
Inoltre, ci tengo a sottolinearlo, si tratta di valorizzazione e non di ristrutturazione, questo implica interventi meno invasivi e meno costosi, ma che trasformano profondamente le case”.
C’è un intervento particolare che vuole menzionare?
“Tutti gli interventi di cui mi occupo per me sono degni di nota, ognuno con le sue particolarità. Ci sono quelli che subiscono maggiore trasformazione e quelli dove è stato fatto un lavoro di dettaglio. Ogni intervento ha dunque la sua peculiarità. Per esempio, a Villa Spreca c’è stata una trasformazione davvero eclatante. Abbiamo fatto un lavoro grazie al quale abbiamo cambiato totalmente l’aspetto della casa
Quello che faccio con i clienti è sempre un viaggio, io lo chiamo ‘il viaggio della trasformazione’. È un viaggio in cui via via che si trasforma la casa si trasforma un po’ anche la cliente stessa. Si tratta di un percorso in cui si crea molta complicità, chiaramente bisogna essere sulla stessa lunghezza d’onda. È sempre molto stimolante ed entusiasmante. Sono trasformazioni che all’inizio i proprietari non si aspettano, non immaginano quello che può essere il risultato finale, è quindi tutta una scoperta. Ciò che entusiasma molto è vedere come si trasforma via via l’immobile e che il risultato finale è esattamente quello desiderato”.
Ad oggi, che tipo di interesse c’è nei confronti del Luxury Rental Home Staging?
“Devo dire che di Home Staging in generale se ne parla abbastanza, ma in tanti ancora non conoscono il potere di questo strumento soprattutto applicato al mondo del Rental e nello specifico del Luxury Rental.
Le persone ancora non sentono la necessità di usufruire di questo servizio e soprattutto di avvalersi di un professionista. In Italia, purtroppo, è molto diffusa la cultura del ‘fai da te’ oppure si pensa sia sufficiente trovare qualche informazione su internet, ma non è così.
Un progetto di valorizzazione è frutto di esperienza, competenza e metodo.
In molti mi dicono che vogliono entrare nel mercato del lusso, ma poi non sono disposti ad investire per accedervi. Il punto è che per accedere a questo mercato bisogna offrire qualcosa di alto valore, dove ogni dettaglio viene attenzionato e nulla si può tralasciare. Ecco, questo passaggio proprio non è ancora acquisito. Come dire: voglio partecipare ad un evento esclusivo, ma non sono disposto a vestirmi in modo adeguato. Oppure voglio un prodotto di qualità, ma poi non sono disposto a pagare il suo prezzo.
Ci sono un po’ due mondi, quello degli addetti ai lavori che sanno di cosa parliamo e poi quello dei privati che non sanno cos’è l’home staging. Dal punto di vista della consapevolezza c’è ancora tanto da fare.
Ma, secondo me, più della conoscenza in sé di questa professione, ciò che manca è il concetto di valorizzare una casa senza ristrutturarla. Molto spesso neppure si pensa che si possa realizzare un lavoro di questo tipo, che è decisamente meno invasivo rispetto a una ristrutturazione. Ecco, manca questa consapevolezza. E a mio avviso la resistenza di fondo sta nel fatto che il proprietario di una casa fa fatica a immaginare quella casa diversa da come la vive. Manca la consapevolezza di capire che quella casa ha un potenziale che non è espresso.
Questo è un grande ostacolo. Si fa molta fatica nell’andare ad abbattere false credenze o abitudini. Vedere le trasformazioni, i prima e i dopo, fa capire davvero cosa si può realizzare”.
Qual è la differenza tra Home Staging e Interior Design?
“L’Interior Designer si rivolge al committente che è il proprietario della casa ed è a lui che deve dare conto. È sul proprietario della casa che deve settare il progetto, sui suoi gusti, sulle sue necessità e sui suoi bisogni. E l’obiettivo è certamente fare una casa più bella, ma soprattutto rispondere a queste necessità.
L’Home Stager ha due clienti in qualche modo: proprietario e ospite. Chiaramente il committente è uno, ossia chi richiede il servizio, ma il cliente è soprattutto l’ospite. Di conseguenza, l’Home Stager deve chiaramente ascoltare il proprietario, cosa gli piace e cosa desidera, ma allo stesso tempo deve sempre tenere d’occhio chi usufruirà di quella casa, quindi l’ospite. L’obiettivo finale è di marketing. Questo perché, mentre per l’Interior Designer l’obiettivo è fare una casa più bella a misura del proprietario, per l’Home Stager l’obiettivo è posizionarla sul mercato e farla lavorare di più, quindi renderla più visibile e più attrattiva, aumentare l’occupazione e le tariffe. Sono due interlocutori diversi e due obiettivi diversi.
Altri punti di differenza risiedono nelle tempistiche e nei costi. L’Interior Design è uno strumento di valorizzazione e l’Home Staging è uno strumento di marketing. Nell’Home Staging turistico il progetto è definitivo, quindi è molto più simile a un lavoro di Interior Design”.
Qual è, a suo parere, il futuro dell’Home Staging in generale e del Luxury Rental Home Staging in particolare?
“Credo che il mercato vada nella direzione della qualità e oggi i clienti sono sempre più informati, dunque esigenti. Non c’è più spazio per chi non si allinea con queste tendenze, presumo quindi che dell’Home Staging in generale – e mi riferisco anche alla vendita – se ne farà sempre maggiore uso.
Per quanto riguarda il Luxury Rental Home Staging, il lusso è sempre più richiesto e dunque l’offerta sale, di conseguenza le case potenzialmente di lusso dovranno fare uso di questo servizio per rimanere competitive.
Anche qui voglio precisare che il lusso, almeno dal mio punto di vista, non significa ville strepitose con arredi ultra-costosi, ma armonia, attenzione ai dettagli, cura dei particolari. Il mio almeno è un lusso discreto e gentile”.