Con la scorsa legge di Bilancio il governo ha prorogato fino al 31 dicembre 2024 la possibilità di usufruire del bonus ristrutturazione per la casa, compreso quello per il bagno. Applicando però un paletto: per poter accedere a questo aiuto è necessario sostenere le spese per rinnovare l’impianto idrico-sanitario, avviando quindi una manutenzione di tipo straordinario. Il bonus consiste, come nel recente passato, in una detrazione fiscale dall’Irpef del 50%.
Come usufruire del bonus bagno 2023?
Secondo quanto disposto dalla normativa vigente, e dall’Agenzia delle Entrate in tema bonus bagno, non tutti i lavori che riguardano la ristrutturazione di questa parte della casa garantiscono la possibilità di beneficiare della detrazione fiscale per effettuare lavori in casa.
È possibile accedere al bonus per opere di rinnovamento, messa a norma e rifacimento dell’impianto idrico-sanitario. Si tratta quindi, come detto in precedenza, di lavori che rientrano nella manutenzione straordinaria. La sola sostituzione dei sanitari non permette di sfruttare la detrazione perché viene considerata un’opera di manutenzione ordinaria, per la quale però è possibile usare il bonus idrico.
Può accedere agli incentivi anche chi effettui lavori necessari per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Una circolare dell’Agenzia delle Entrate ha infatti chiarito che l’applicazione del bonus barriere architettoniche al 75 per cento è estesa anche ai lavori sui servizi igienici.
I benefici derivanti dal bonus sono accessibili attraverso due modalità:
- mediante un beneficio fiscale distribuito su un arco temporale di 10 anni;
- tramite lo sconto in fattura.
Sconto in fattura, quando conviene?
Come evidenziato in precedenza, uno dei due modi per godere del bonus bagno è chiedere lo sconto in fattura alla ditta incaricata di eseguire i lavori di ristrutturazione. Ma in questo caso, per ottenere il risparmio immediato pari al 50 per cento della somma spesa, il richiedente deve soddisfare alcuni requisiti, per esempio aver presentato la comunicazione di inizio lavori prima del 17 febbraio 2023.
In ogni caso, se si ha in mente di procedere con le ristrutturazioni in casa e si pensa di poter usufruire del bonus bagno, può essere utile rivolgersi prima al proprio commercialista di fiducia per evitare di tralasciare qualche dettaglio importante.
Cosa rientra nel bonus bagno?
All’interno del bonus bagno, come accennato in precedenza, rientrano solo alcune tipologie di opere. Sono quindi ammessi:
- la sostituzione dei sanitari;
- il rifacimento delle piastrelle;
- l’installazione di nuovi impianti idraulici o elettrici;
- l’arredo e spese connesse a trasporto e montaggio.
In qualsiasi caso la ristrutturazione deve prevedere, come detto, interventi di manutenzione straordinaria. In generale è possibile portare in detrazione le spese sostenute per l’acquisto dei materiali, per la posa in opera e per ricevere consulenza da uno o più professionisti.
Accedendo al bonus bagno è possibile richiedere anche il bonus mobili, che scenderà nel 2024 a cinque mila euro contro i precedenti ottomila.
Bonus ristrutturazione bagno: i requisiti per accedervi
Per accedere al bonus bagno, e non perdere quindi l’occasione di ottenere un’importante agevolazione, è però necessario presentare i requisiti richiesti e consegnare tutta la documentazione necessaria.
Secondo quanto previsto dalla normativa vigente, la detrazione può essere richiesta da tutti i soggetti che sostengono le spese per gli interventi di rifacimento dell’ambiente domestico, quindi non inerenti strutture commerciali o turistiche, che abbiano un diritto reale sull’immobile, come per esempio i proprietari e i familiari.
Quanto alla documentazione richiesta, è necessario avere a disposizione i permessi per la ristrutturazione, da richiedere al Comune dove si trova il proprio immobile, e la Cila, ovvero la comunicazione di inizio lavori. Sono inoltre richieste le copie dei bonifici bancari con i quali sono stati effettuati i pagamenti. Si tratta, in particolare, di bonifici bancari cosiddetti “parlanti”.
Devono riportare sulla causale del versamento alcune informazioni come il codice fiscale del richiedente la detrazione, quello della ditta che ha svolto i lavori, la relativa partita Iva e gli estremi della fattura.
È necessario tenere da parte anche tutti i dati relativi alla spesa, al tipo di intervento, oltre ai dati catastali dell’immobile e l’eventuale numero di rate richieste. Tutte informazioni che dovranno finire nella dichiarazione dei redditi, pena la non accettazione del benefit.
Quando chiedere il bonus idrico
Chi non soddisfi i requisiti per chiedere il bonus bagno può avvalersi del bonus idrico, come stabilisce l’Agenzia delle Entrate. Si tratta di un’agevolazione di mille euro ottenibile dalle persone fisiche, residenti in Italia, che sostituiscono su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari i sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto, a rubinetteria, i soffioni e le colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso di acqua limitato.