Come sta cambiando il ruolo dell’interior designer? E perché si tratta di una figura fondamentale nei processi di vendita degli immobili oggi come oggi?
Questo l’oggetto di un interessante convegno che si è tenuto questa sera nella sede di ArredoPiù in viale Belforte a Varese, nei neonati spazi della “ArredoPiù Arena”, un piccolo anfiteatro che nelle idee di ArredoPiù e del CEO di Smart House, divisione di Arredo Più, Alessandro Pascucci, vuole essere un punto di incontro e di scambio di idee.
Quello che effettivamente è accaduto oggi. “Interior design e le nuove dinamiche di sviluppo immobiliare residenziale” – questo il titolo dell’incontro avvenuto alla presenza di diversi professionisti del settore – ha avuto il concreto appoggio anche di Ance Varese e di Ance Giovani: «Perché sponsorizzare qualcosa sull’interior design – si è chiesto Francesco Castelli, neo presidenete di Ance Giovani – Perché il nostro settore è spesso percepito a compartimenti stagni, con un cliente finale costretto a fare un giro infinito e a sopportare un aggravio di spesa. Il prodotto immobiliare moderno, invece, deve essere a servizi integrati, istintivo e fatto di professionalità che collaborano l’una con l’altra. La dinamica di una casa deve abbracciare tante dimensioni che l’imprenditore edile non può non considerare».
Le dimostrazioni pratiche del concetto sono state affidate alla relazione dell’architetto Rudi Manfrin, capace di dare un vero e proprio assaggio di come interior design e la filiera del real estate devono viaggiare insieme.
Il caso di specie è la famosa City Life a Milano, nata e proseguita come un’operazione immobiliare di successo ma arrivata ad avere un 20% di invenduto. Perché? «Perché si pensava solo al contenitore, la casa, e non al contenuto – ha spiegato Manfrin – in un contesto di aspettative molto alte. Quando i layout sono stati rivisti. È stato rotto il meccanismo, ed è stato riempito il contenuto, per comprare si è formata la fila».
I fattori del cambiamento sono l’interpretazione di nuovi linguaggi di vendita, che devono essere tessuti “Taylor made” sulle esigenze del cliente. Cambia il modo di vendere la casa: necessario è portare quella componente emotiva che mancava nei vecchi processi ed è proprio l’interior design a portarla. Diventa indispensabile avere un punto fisico che metta a terra tutte le strategie, un luogo dove il cliente possa vivere la sua futura casa in maniera esperienziale.
Questo è nei fatti ArredoPiù, dove la casa non si arreda, si progetta.