La crisi del settore immobiliare cinese non sembra segnare il passo. I prezzi delle nuove case in Cina sono diminuiti dello 0,7% su base annua nel mese di gennaio 2024, un calo maggiore rispetto a quello dello 0,4% del mese precedente e che non smbre alasciare la speranza di un rimbalzo immediato.
Si è trattato del settimo mese consecutivo di calo e del ritmo più sostenuto da marzo 2023, anche se Pechino ha intensificato gli sforzi per mitigare l’impatto della prolungata crisi immobiliare e della fragile ripresa economica. I prezzi sono diminuiti più rapidamente a Shenzhen (-4,1% contro il -3,6% di dicembre) e Guangzhou (-3,6% contro il -3,0%), mentre si sono moderati a Pechino (1,3% contro l’1,7%), Chongqing (2,0% contro il 2,0%), Shanghai (4,2% contro il 4,5%) e Tianjin (2,1% contro il 2,3%).
Su base mensile, i prezzi delle nuove case sono scesi dello 0,3% a gennaio, dopo il calo dello 0,4% di dicembre, che è stato il calo più profondo da febbraio 2015.
Ecco il grafico su orizzonte annuale:
Ed invece una visione di più lungo periodo che indica la gravità di questa crisi: il crollo dei valori immobiliari cinesi fu più profondo durante la crisi finanziaria del 2008-09, ma ora sembra un declino di più lungo periodo. Non un crash da cui riprendersi, ma una specie di lunga agonia:
Ricordiamo che pochi giorni fa la PBOC, la banca centrale cinese, ha abbassato i tasti d’interesse a lungo termine, portandoli ai minimi degli ultimi 10 anni, proprio con la finalità di rilanciare il settore immobiliare:
Quindi le autorità economiche e politiche del paese sono ben consce della crisi che sta percorrendo il mercato immobiliare e son ben disposte a prendere misure in materia. La loro efficacia però viene a dipendere dall’effettiva applicazione di molte misure monetarie ed economiche e dalla risoluzione dei problemi strutturali del mercato, causati da un lato dall’eccesso di offerta e dall’altro dalla crisi finanziaria degli sviluppatori immobiliari, tra cui la liquidazione di Evergrande.
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