Antonella Bundu, 49 anni, nata a Firenze da madre fiorentina e padre originario della Sierra Leone, è la candidata sindaca della coalizione della sinistra fiorentina che racchiude le liste Firenze città aperta, Sinistra Italiana e Potere al Popolo.
Attivista per i diritti civili, non ha mai fatto parte di un partito politico. “Il mio impegno è nato nei quartieri popolari di Liverpool alla fine degli anni ‘80, dove abitavo con la famiglia e nei quali scoppiarono rivolte in seguito alla crisi economica e alla discriminazione dei neri. Lì cominciai a partecipare attivamente alla lotta politica”, dice.
Al centro del suo impegno “la lotta per un’Italia multiculturale inclusiva, per i diritti delle donne e dei migranti”
Antonella Bundu, se sarà eletta sindaca, quale sarà il primo provvedimento che prenderà?
Intraprenderei politiche urgenti per affrontare l’emergenza abitativa. Chiederei al prefetto la sospensione degli sfratti per un anno, varerei un programma straordinario di acquisto degli appartamenti vuoti a prezzi di costruzione e bloccherei la svendita del patrimonio immobiliare pubblico, a favore di politiche di recupero e riuso a fini abitativi e sociali.
È favorevole alle nuove linee della tramvia e in particolare alla 3.2, quella da piazza della Libertà a Bagno a Ripoli? Come vede il passaggio di una linea da piazza Duomo?
Basta parlare di tramvia ‘sì o no’ come se fosse l’unico elemento della mobilità cittadina. A Firenze manca un progetto generale di trasporto pubblico. I problemi più grossi sono la mancata integrazione fra bus, tram e treni, l’abbandono del trasporto su gomma e le condizioni pessime per chi viaggia sul bus. Tutti effetti delle privatizzazione del servizio. Occorre fare un serio piano integrato della mobilità che comprenda anche la nuova linea di tramvia da Campo di Marte a Bagno a Ripoli.
La Ztl va ampliata o ridotta?
Ferma restando la tolleranza per carico e scarico merci riservata ad artigiani e commercianti, siamo favorevoli ad una Ztl h24, per tutto l’arco della giornata, e a rafforzare i controlli con telecamere sugli accessi, per evitare che i pochi posti auto per residenti siano occupati da veicoli non autorizzati. L’attuale Ztl lascia infatti molte zone non controllate, ad esempio piazza Isidoro del Lungo, l’area di Santa Croce o la zona di piazza Beccaria.
È favorevole alla realizzazione della stazione Foster dell’Alta Velocità e del tunnel Tav sotto Firenze di 7 chilometri da Castello a Campo di Marte?
Lo sperpero di denaro pubblico ha già raggiunto gli 800 milioni di euro. Con quei soldi avremmo potuto ristrutturare oltre 5mila appartamenti di edilizia popolare, dando lavoro a chissà quante persone. Il sottoattraversamento Tav è un progetto costoso, inutile e dannoso. L’alta velocità potrebbe usare una delle tre stazioni già presenti: Castello, Campo di Marte o Rifredi. C’è poi un forte rischio di scempio ambientale, quindi i lavori vanno fermati immediatamente.
Ampliamento dell’aeroporto di Peretola e nuova pista. Favorevole o contrario, e perché?
Siamo contrari alla pista parallela perché comporterebbe, tra le altre cose, lo spostamento del Fosso Reale e molti altri corsi d’acqua, con costi e difficoltà enormi. Sarebbe un gigantesco spreco di denaro pubblico a favore degli interessi privati di Eurnekian e a danno degli abitanti della Piana. L’area è già satura ed uno studio di fattibilità serio è indipendente non è neanche mai stato realizzato.
Nuovo stadio della Fiorentina a Novoli, cosa ne pensa?
Prima di tutto pensiamo alla Mercafir, una delle più importanti aziende cittadine e il cui futuro è assai incerto. Poi domandiamoci se i tifosi vogliono davvero un nuovo stadio. La cittadella viola dovrebbe avere un centro commerciale grande due volte e mezzo l’outlet di Barberino. Se stiamo parlando solo di uno stadio, allora basterebbe coprire il Franchi e potenziare i trasporti pubblici per renderlo più fruibile.
Moschea. I cittadini di fede musulmana in provincia di Firenze sono stimati in oltre 30mila: hanno diritto ad avere un luogo di culto in città?
Continuiamo a trovare vergognoso che ancora oggi Firenze non abbia trovato una vera soluzione per i tanti fedeli islamici ormai da troppo tempo costretti ed esercitare il proprio culto in una situazione degradante per loro e per la zona. Siamo per una moschea in città, dovrebbe essere una priorità della prossima amministrazione.
Esiste davvero un’emergenza sicurezza? Come garantire i cittadini, cosa proponete?
Le uniche vere emergenze in città sono la violenza contro le donne e il femminicidio, unico reato in crescita anche a Firenze. Il tema della sicurezza è spesso utilizzato per propagandare paura e crea un problema falso. In realtà la maggior parte dei reati è in calo da circa 40 anni. È necessario che il questore e il Comune prendano atto del problema e lo affrontino in modi diversi dalle ordinanze di decoro e sicurezza. Le storie di disagio e dipendenze non possono essere risolte solo con la repressione. È necessario riportare la residenza in centro, restituire gli spazi all’uso pubblico e riempirli di contenuti e attività, non abbandonandoli a se stessi.
Siete favorevoli a dotare della pistola ‘taser’ i vigili urbani? E sulle ‘zone rosse’ che dite
Assolutamente contrari. Per la pericolosità dello strumento e perché crediamo che la polizia municipale debba tornare a svolgere le sue funzioni di controllo dei regolamenti municipali e della sosta selvaggia, non quelle di ordine pubblico e lotta alla criminalità, che competono a polizia e carabinieri. Siamo contrari all’ordinanza sulle “zone rosse”, è un provvedimento che conferisce poteri arbitrari alla polizia, oltre i limiti sanciti dalla Costituzione e dal buon senso. Inoltre non risolve il problema della povertà e non toglie le persone dalla strada, semplicemente elimina i poveri, allontanandoli in periferia. Noi vogliamo istituire più centri diurni per conferire la residenza fittizia ai senza fissa dimora in modo che possano accedere ai diritti e ai servizi, a partire dalla casa, al reddito di cittadinanza e a percorsi seri di reinserimento lavorativo.
Il turismo di massa negli ultimi anni ha favorito lo sviluppo della città o ha avuto anche effetti negativi? Come salvaguardare la città e la residenza in centro storico?
Il turismo va gestito e regolato nell’interesse pubblico: per questo stiamo elaborando una strategia per tutelare Firenze e impedire che diventi come Venezia. Siamo per un tetto massimo di appartamenti che uno stesso proprietario può affittare ai turisti, sul modello già sperimentato a Berlino, e prevediamo un investimento massiccio nel recupero di spazi pubblici per l’edilizia popolare.
Molte aree cittadine vengono riqualificate con hotel o strutture ricettive extra-lusso. E’ d’accordo con questa impostazione?
Assolutamente no. Siamo contro la città ridotta a merce. Un turismo sostenibile e responsabile rientra in un modello di città profondamente diverso da quello portato avanti dalle giunte Nardella, Renzi e Domenici. Noi siamo a favore della democrazia dello spazio con interventi di
valorizzazione del territorio che abbiano ricadute positive su tutta la popolazione, sia residente che di passaggio, e vorremmo anche decongestionare il centro storico valorizzando anche i siti fuori dall’area Unesco.
Tra i ‘buchi neri’ del centro storico resta lo scandalo del Sant’Orsola. E’ abbandonato da decenni e condanna ad una situazione degradante un intero quartiere. Nonostante le periodiche promesse, nessuno è riuscito a recuperare l’area. Che fare?
I contenitori dismessi vanno recuperati attraverso processi di rigenerazione urbana, non con una semplice ristrutturazione lasciata all’iniziativa privata. Troppe volte in questi anni abbiamo assistito a progetti di scarso livello progettuale che hanno insistito solo su pochissime funzioni: per lo più residenza turistica e/o centri commerciali. Crediamo invece che queste rigenerazioni debbano essere occasioni per indicare funzioni per il rilancio del territorio e che debba essere sempre garantito un livello progettuale elevato attraverso concorsi di idee.
Come vede e come vorrebbe Firenze tra 5 anni, in caso lei diventasse sindaco?
Tra cinque anni vorremmo poter vivere in una Firenze davvero differente, in cui le vestigia del suo passato non siano più usate unicamente per incrementare il già eccessivo turismo “estrattivo” e “mordi e fuggi”. Firenze deve tornare ad essere una città le cui bellezze e ricchezze siano innanzitutto a disposizione di chi la abita e la vive ogni giorno. C’è bisogno di una mobilità integrata moderna, di una città che ha cura di creare e redistribuire occasioni di lavoro senza ricorrere a sfruttamento e lavoro nero, che ha cura dell’ambiente e degli spazi sociali e culturali, vero antidoto alle insicurezze reali e percepite.
Un appello, un ultimo motivo per il quale i cittadini dovrebbero votarla
I fiorentini dovrebbero sceglierci se vogliono una città a misura anche degli ultimi. Non solo per un principio di umana solidarietà, che pure è di per sé importante, ma perché solo partendo dai bisogni di chi sta peggio si può essere certi di rendere la nostra bellissima città una città per tutti.