Mutui, crisi del mercato e diminuzioni delle compravendite immobiliari: il punto di Fimaa e Fincredito

La Banca Centrale Europea ormai ci ha abituati ad un continuo aumento dei tassi di interesse, che quasi non fa più notizia avendo raggiunto la mitica cifra di ben 10 rialzi consecutivi dei tassi di interesse sui mutui.

“Questi continui aumenti dei tassi di interesse – dichiara il Presidente FIMAA Palermo Angelo Virga – sono puro veleno per il mercato immobiliare e conseguentemente dei mutui, tant’è che ormai siamo entrati a pieno titolo in piena crisi sia in termini di numero di compravendite ed erogazione mutui sia in termini di prezzo medio di vendita.Nei primi 9 mesi del 2023 una impietosa fotografia degli importi richiesti dimostra che la fascia più richiesta di mutui è compresa tra 100.000 e 150.000 che corrisponde solo al 30% dei richiedenti. Ci rendiamo subito conto che questa fascia di mutuo diventa un fattore negativo per quei cittadini che vivono nelle grandi città italiane dove i prezzi medi sono più alti. Questo scenario, dichiara il Presidente di FINCREDITO SPA Andrea Monteleone, è stato causato e voluto dalla Banca Centrale Europea per poter bloccare l’inflazione causata da svariati fattori esterni ai nostri confini, e poter garantire nuovamente ai cittadini la stabilità dei prezzi. Questa decisione ha fatto calare le erogazioni di mutui nei primi 6 mesi del 2023 del 32″.

“Ma se vediamo meglio questo dato, già di per se pesante dichiara Andrea Monteleone – con l’anno precedente già in negativo, allora il risultato finale è ancora peggio. Le banche non hanno più voglia di erogare mutui, non vogliono fare il loro lavoro, il lavoro per il quale sono nate, prestare denaro. Nel momento in cui le banche decidono di chiudere i rubinetti il sistema economico di un territorio, di una Nazione, va in crisi, e da qui, fa presente Angelo Virga, la caduta delle compravendite immobiliari ne è il primo evidente risultato. Nel 2023 stiamo assistendo ad un altro fenomeno che dà il senso della volontà delle banche a non erogare. Nel numero totale delle compravendite immobiliari registrate nei primi 9 mesi del 2023 evidenzia la volontà, di un sempre maggior numero di italiani, ad acquistare un immobile senza dover ricorrere alla leva finanziaria, visto l’innalzamento dei requisiti richiesti per accedere ad un semplice mutuo, e dando quindi fondo ai propri risparmi. Fatta questa analisi ci chiediamo perchè le banche si ostinano a non erogare i mutui, linfa vitale per il mercato immobiliare. In questo scenario, sicuramente non roseo per i cittadini, un ulteriore aspetto ha spinto le banche a diminuire l’erogazione dei finanziamenti, sia essi mutui che prestiti”.

“Da quando la Comunità Europea ha deciso di spingere verso l’uso della moneta digitale, diminuendo quella cartacea, con la scusa di dover combattere l’evasione fiscale ed in special modo dell’IVA, le banche hanno visto lievitare enormemente i guadagni raggiungendo plusvalenze fino a poco tempo fa impensabili. Utili questi con un rischio finanziario nullo o quasi nullo, a differenza invece del comparto finanziamenti. Basti pensare che, secondo l’Osservatorio Finanziario del Politecnico di Milano, a fine 2023 i pagamenti con moneta digitale eguaglieranno quelli effettuati con moneta cartacea, e raggiungeranno un valore complessivo annuo di oltre 400 miliardi, ed applicando su questa enorme cifra un interesse del 1,50/2,00 % per commissioni pagate dalle imprese, ci rendiamo subito conto di quanto le istituzioni bancarie incassano senza muovere un dito e senza alcun rischio. Ci auguriamo che il Governo Nazionale voglia intervenire per regolamentare questa enorme plusvalenza immeritata che le banche stanno incassando, portandole nuovamente a considerare il comparto finanziamenti nuovamente appetibile ed interessante per il loro business”.



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