Il secondo trimestre dell’anno conferma la tendenza al ribasso per i tassi medi applicati sui prestiti. Ad aprile, segnala l’Osservatorio di Segugio.it è stato dell’8,73%, contro l’8,91% del primo trimestre e il 9,02% dell’ultimo quarto del 2023. Dunque, la strada del ribasso sembra ormai essere stata imboccata con decisione, con l’atteso primo taglio dei tassi ufficiali da parte della Bce che a questo punto promette di consolidare la tendenza.
L’orientamento è lo stesso, ma l’intensità cambia, tra i vari utilizzatori della cessione del quinto. Le condizioni migliori restano quelle applicate ai dipendenti pubblici, che pagano in media il 5,69%, contro il 7,33% dei dipendenti privati e il 7,72% dei pensionati. In ogni caso, la modalità di finanziamento in cambio del prelievo del 20% sull’assegno di lavoro o pensionistico resta sensibilmente più conveniente rispetto ai prestiti personali.
Per la ristrutturazione casa le condizioni migliori da oltre un anno
L’Osservatorio di Segugio.it offre uno spaccato delle condizioni applicate in alcune categorie di finanziamenti. In particolare, per la ristrutturazione casa il tasso medio scende all’8,63% (dall’8,70% del primo trimestre 2024). Per trovare un livello più basso occorre andare indietro fino al primo trimestre del 2023, quando non si erano ancora viste del tutto le conseguenze della stretta in materia di politica monetaria. Evidentemente l’offerta cerca di incentivare la domanda, indebolita dalla progressiva stretta al Superbonus. Basti pensare che ad aprile la richiesta di prestiti per ristrutturare casa ha costituito solo il 9,0% delle domande totali contro l’11,4% del primo trimestre e il 14,2% del periodo ottobre-dicembre 2023.
A questo proposito va ricordato che, nonostante le azioni del legislatore per contenere l’esborso per i conti pubblici, le ristrutturazioni edilizie consentono di accedere ancora a bonus generosi. In particolare, chi ristruttura può detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute entro il 31 dicembre prossimo, con un limite massimo di 96 mila euro per ciascuna unità immobiliare. Per gli interventi di ristrutturazione realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione spetta per la metà. Nel caso di interventi antisismici, sono previste anche detrazioni più elevate, che possono arrivare fino all’85%. Quanto al bonus infissi, per l’anno in corso è possibile accedere alla detrazione nell’ordine del 65% in caso di una riqualificazione globale, oppure al 50% se si cambiano solo finestre e portefinestre. Il massimale è fissato a 96 mila euro.
Segnali di ripresa per il mercato automobilistico
Cala anche il tasso medio dei finanziamenti per l’acquisto di un’automobile usata ad aprile il dato è dell’8,60%, otto punti base in meno rispetto al primo trimestre. Proprio questa finalità è la seconda più gettonata, alle spalle della liquidità, che resta tuttavia la più cara in quanto a tasso d’interesse perché non legata a una specifica finalità d’impiego. Restando in tema di mobilità, le auto nuove si fermano al 2,9% delle richieste complessive, un’incidenza limitata a considerare i segnali di risveglio che arrivano dal mercato automobilistico. A questo proposito, è atteso a breve un nuovo ecobonus per gli acquisti di auto elettriche, ibride e termiche (anche a metano o GPL). Il decreto è nell’ultima fase ed entro fine maggio gli incentivi dovrebbero essere operativi. Il bonus arriverà a un massimo di 13.500 euro per chi ha un ISEE inferiore a 30 mila euro.
Scende la durata media dei finanziamenti
L’Osservatorio Prestiti di Segugio.it segnala un calo della durata media dei prestiti richiesti. Il dato di aprile si attesta a 5,22 anni contro i 5,40 del primo trimestre. Per trovare un livello più basso occorre andare indietro all’ultimo quarto del 2021 e questo potrebbe stare a indicare una certa prudenza da parte dei consumatori a fronte dell’incertezza di fondo del quadro macro. In sostanza, non si rinuncia a chiedere un prestito, ma lo si fa con un orizzonte di tempo limitato per non rischiare di fare il passo più lungo della gamba. Una conferma in tal senso arriva dall’importo medio richiesto, che scende a 10.800 euro dagli 11.700 mila del periodo gennaio-marzo.