Cesare Treccarichi
Il Superbonus cambia volto e nel processo di graduale smantellamento iniziato dal governo Meloni, la revisione del Pnrr porta altre novità. Dal 2024 il celebre incentivo per ristrutturare casa diventa qualcosa di diverso rispetto al passato, nelle intenzioni dichiarate da Palazzo Chigi per “superare le criticità e le distorsioni generate dal Superbonus”. I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza creeranno così una “nuova” creatura di cui conosciamo già le caratteristiche generali: vediamo come si potrà ristrutturare casa con l’aiuto dello Stato, a partire dal prossimo anno. Di sicuro, la proroga del 110 non ci sarà e ancora non è chiaro cosa ne sarà dei crediti bloccati.
Il “nuovo Superbonus”: come cambia nel 2024
Partiamo da alcune certezze. Il Superbonus 110 non esiste più e sconto in fattura e cessione del credito verranno cancellati. Non ci sarà alcuna proroga a dispetto dei lavori che rischiano di saltare nei condomini con ricadute pesanti su residenti e imprese, con la nuova agevolazione che avrà un’aliquota del 70 per cento dal 2024 destinata però a scendere ancora negli anni successivi. Al momento, la legge prevede infatti che dal 2025 la detrazione scenderà al 60 per cento, proprio quando dovrà entrare in vigore il nuovo schema.
Le novità arrivano dalla revisione del Pnrr proposta dal governo Meloni e approvato dalla Commissione europea. Tutela dell’ambiente ed efficienza energetica sono punti fondamentali del piano e per questo gli incentivi edilizi sono di notevole importanza, ancor di più nel contesto della direttiva europea conosciuta come “Case Green” di cui ancora però non si conoscono i dettagli.
Ristrutturare casa perché lo chiede l’Europa, davvero?
Di sicuro, l’Italia sarà un Paese interessato alla questione, viste le caratteristiche del suo parco immobiliare: circa 12,4 milioni edifici residenziali, con quasi 32 milioni di abitazioni e, di questi, circa il 40 per cento è stato costruito prima del 1970, come si vede dai dati elaborati in questo report tecnico della Commissione Ue nel grafico sotto.
Chi potrà accedere alle nuove agevolazioni per ristrutturare casa
Nella revisione annunciata del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il governo ha annunciato che i principali beneficiari delle nuove agevolazioni saranno le famiglie. I nuovi fondi sono fortemente ridimensionati rispetto alle spese passate dei bonus edilizi: circa 1,3 miliardi di euro da spendere “in favore di famiglie a basso reddito e dei giovani, per l’efficientamento energetico degli immobili di edilizia abitativa pubblica e per i condomini”, si legge nella presentazione del ministro del Pnrr, Raffaele Fitto.
Dal Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) predisposto dal Ministero dell’Ambiente e inviato alla Commissione Ue possiamo poi ricavare altri dettagli sul futuro delle agevolazioni: si parla di una “riforma generale delle detrazioni” con un approccio “integrato ed efficiente”. Vuol dire che si andrà sempre più verso una convergenza dei vari incentivi previsti attualmente magari concentrandoli in un’unica misura.
Superbonus, senza proroga 6 miliardi di euro a carico dei proprietari
Inoltre, la riforma prevederà più aliquote di detrazione a seconda dei miglioramenti che raggiungerà l’edificio in questione, da ottenere attraverso interventi con vari livelli di priorità. Il governo prevede che la durata di questi incentivi dovrà essere “almeno decennale” per centrare gli obiettivi su clima ed efficienza energetica e rispettare anche la nuova direttiva europea.
Secondo le leggi in vigore, gli altri bonus edilizi che è possibile usare nel 2024 per ristrutturare casa sono:
- Ecobonus: dal 50% al 75%, a seconda dell’intervento e dell’immobile in questione;
- Superbonus: al 70% ma solo per i condomini;
- Bonus ristrutturazioni: al 50%.
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