Guarda il virtual tour Galleria Russo e scopri uno degli spazi più belli e rinomati dedicati all’arte italiana. La prestigiosa e storica galleria romana ha scelto Creo Group per aprire al pubblico (anche) in modo virtuale la mostra “Margherita Sarfatti e l’arte in Italia tra le due guerre“.
Visitabile fino al 31 ottobre, la mostra ha il compito di divulgare la collezione di Margherita Grassini Sarfatti, portando a scoprire di più questa figura determinante per il primo Novecento. Una donna vincolata con fortune subalterne al nome di Benito Mussolini, ma capace di brillare di luce propria anche oggi, a quasi sessant’anni dalla sua scomparsa. Una mostra di indiscutibile importanza, curata da Fabio Benzi con l’intervento di Corrado Augias come autore della prefazione in catalogo e dalla saggista Rachele Ferrario.
La mostra
“Margherita Sarfatti e l’arte in Italia tra le due guerre” E’ un percorso in cui la storia dell’arte si intreccia con le dinamiche politiche. Ciò che ne emerge è un ritratto lucido del fermento culturale, artistico e intellettuale di un periodo di transizione. Al pari di Peggy Guggenheim, sua contemporanea, Margherita Sarfatti seppe intercettare il gusto e mescolarlo a un grande intuito per i talenti artistici. E anche dalla sua collezione emerge una figura forte e determinata, in aperto conflitto con un’epoca che la voleva relegata al ruolo di “angelo del focolare”.
La mostra, composta da cinquanta opere, racconta la determinazione e l’intuizione di Margherita Sarfatti. Ma non solo: le opere fanno emergere uno spirito unico e difficile da descrivere con parole, quello dell’Italia a cavallo tra le due guerre mondiali. Ammirando le opere, in trasparenza si possono scorgere le dinamiche geopolitiche di un intero Paese (o, forse, addirittura di tutta l’Europa). A partire dall’intimo amico Mario Sironi, la cui produzione specchio dello zeitgeist, probabilmente, non sarebbe stata così evocativa senza il confronto costante con Margherita Sarfatti. Di contro, l’assenza di Arturo Martini e Giorgio De Chirico dalla collezione racconta di dissidi interni alle avanguardie tra la dea ex machina Sarfatti e il suo olimpo di artisti.
Storia, politica e arte
Tra le opere esposte, è possibile ammirare capolavori di Umberto Boccioni, Mario Sironi, Medardo Rosso, del quale è esposto, tra gli altri, Ecce Puer del 1906. I capolavori presenti sono di indiscutibile impatto e valore artistico e storico. Ciò che rammarica è l’incompiutezza di una collezione che è andata disperdendosi nel 1938. All’indomani dell’imposizione delle leggi razziali, infatti, le origini ebraiche di Sarfatti avrebbero significato sicura condanna. Per questo, la scrittrice e critica iniziò a vendere le opere per poter finanziare la sua fuga all’estero. Una collezione affascinante, anche per le molteplici storie che racchiude in sù, oggi visionabile grazie alla tecnologia del virtual tour.
Il virtual tour Galleria Russo è realizzato grazie a una modalità immersiva e coinvolgente che, però, non lascia da parte la qualità dell’immagine e l’attendibilità degli spazi. Visitare una mostra d’arte con un virtual tour è un’esperienza nuova e affascinante: consente di soffermarsi sulle opere e osservarle direttamente dai device tecnologici di utilizzo quotidiano. Come già dimostrato dai maggiori musei del mondo già durante il lockdown, la fruizione dell’arte attraverso la tecnologia è possibile. Ed è una frontiera che, progressivamente, sta entrando nel quotidiano, per riempire i nostri schermi di arte, storia e ineguagliabile bellezza.